english version
home
editoriale
primo piano
scheda
punti di vista
atti
recensioni
link
archivio
autori
forum
credits
recensioni
Giorgietta Bonfiglio-Dosio
Archivi d'impresa. Studi e proposte
Recensione di Fabio Del Giudice
Ingrandisci
il testo

Il volume raccoglie una serie di interventi, articoli e lezioni realizzati tra il 1997 e il 2003 e in buona parte inediti o pubblicati su riviste difficilmente reperibili.
Si segnala per il sostanziale arricchimento apportato al dibattito sugli archivi e più in generale sulla cultura d’impresa, a cinque anni di distanza dal Manuale di archivistica d’impresa di Paola Carucci e di Marina Messina pubblicato nel 1998.
Fin dalla premessa Giorgetta Bonfiglio-Dosio dichiara che non s’intende proporre una semplice rassegna di casi ma portare un contributo e una messa a punto originale su temi specifici dell’archivistica d’impresa:
-
le metodologie del trattamento del documento
 
-
 
le strategie di conservazione e valorizzazione
 
-
 
le tecniche di comunicazione dei prodotti archivistici.
L’autrice, che ha maturato una lunga esperienza all’interno dell’amministrazione archivistica e come docente universitario, affronta alcune tra le più significative tematiche di questo ambito metodologico. In sintesi tre sono i principali argomenti contenuti nei vari articoli:
-
la storia degli archivi d’impresa, Archivi d’impresa: un bilancio e una riflessione e Archivistica d’impresa: un mondo multiforme
 
-
 
le principali tipologie documentarie presenti negli archivi d’impresa, Dall’archivio di famiglia all’archivio d’impresa e Le tipologie documentarie degli archivi d’impresa
 
-
 
le più recenti riflessioni oggetto delle lezioni tenute nel Master in conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio industriale, anno accademico 2002-2003, Lezioni di archivistica d’impresa.

Archivi d’impresa: un bilancio e una riflessione; Archivistica d’impresa: un mondo multiforme

In questi primi articoli viene ripercorsa la storia degli archivi d’impresa e della relativa pubblicistica in Italia, ricordando alcune tappe importanti:
-
il convegno di Trieste e Udine del 2002
 
-
 
i due convegni di Genova del 1982 e del 1984
 
-
 
la tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali i cui atti sono stati pubblicati sulla «Rassegna degli Archivi di Stato» del 1973.
In quest’ultimo dibattito venivano ricordate alcune tematiche ancora oggi attuali: il censimento, primo indispensabile gradino della conoscenza di un patrimonio documentario ancora inesplorato e la necessità di costituire la più ampia aggregazione di persone e di istituzioni per la salvaguardia e la valorizzazione di questo patrimonio culturale.
Veniva inoltre rilevata l’estrema inadeguatezza dell’apparato normativo non solo perché non prendeva in considerazione la documentazione dell’impresa, ma anche perché le norme applicabili agli archivi d’impresa dovevano essere desunte da quelle relative agli archivi familiari e gentilizi.
Bonfiglio-Dosio descrive molto bene lo spirito di quell’incontro in cui per la prima volta si è riconosciuto che anche i documenti prodotti dalle imprese andavano considerati come fonti storiche, da tutelare e salvaguardare per consentire la ricerca agli storici ed ai ricercatori di professione.

Dall’archivio di famiglia all’archivio d’impresa; Le tipologie documentarie degli archivi d’impresa

Il secondo argomento trattato costituisce a nostro avviso uno degli aspetti più innovativi del libro. Viene introdotta la riflessione sui documenti contabili, giustamente considerati fonti storiche tra le più esplicite ed esaustive proprio perché la loro redazione risponde a esigenze pratiche, del tutto involontarie e non viene condizionata dal desiderio di tramandare ai posteri un’immagine precostituita e purgata di sé. Queste osservazioni ben si collegano alla peculiarità tutta italiana che vede i mercanti, fin dal medioevo, in grado di elaborare un autonomo sistema di fissazione e di trasmissione della memoria attraverso la redazione delle scritture contabili, fino a segnare una certa emancipazione del mondo mercantile dal tradizionale ruolo certificante del notaio.
Giorgetta Bonfiglio-Dosio interpreta questo fenomeno arrivando ad ipotizzare la diminuzione dell’interesse normativo da parte dello Stato nei confronti della documentazione di tipo contabile: ancora oggi la legge prescrive la tenuta delle scritture contabili per soli dieci anni. L’imprenditore conserva i documenti prodotti nel corso della sua attività, come ha osservato Giuseppe Paletta, quasi esclusivamente quando ha maturato la consapevolezza del proprio ruolo sociale all’interno della società e, attraverso questi documenti, pensa di lasciare traccia della propria attività.

Il volume contiene poi una vasta rassegna delle tipologie documentali degli archivi d’impresa, comprensiva dei documenti contabili e delle scritture a tutela dei lavoratori. Siamo in presenza dei primi significativi elementi di un prezioso atlante di diplomatica dei documenti dell’impresa: per ciascuna delle principali tipologie – libro giornale, libro mastro, libro inventario, copialettere, libro paga, ecc. – viene tracciato un preciso profilo istituzionale e diplomatistico. Le singole tavole comprendono, oltre alla riproduzione fotografica, la descrizione archivistica e quella estrinseca del documento, la bibliografia e si completano con un breve commento.

Ad arricchire l’apparato critico è inserita poi una utilissima «Appendice di testi normativi» contenente in successione cronologica i riferimenti ai vari provvedimenti nonché i testi degli articoli relativi alle singole tipologie documentarie. È così possibile effettuare una lettura diacronica dell’evoluzione della legislazione in materia di tenuta dei documenti a partire dalla codificazione francese dei primi dell’Ottocento fin quasi ai giorni nostri.
Nell’ultimo saggio del volume viene esplicitata la differenza tra archivi economici e archivi d’impresa. Riprendendo alcune considerazioni di Filippo Valenti e Stefano Vitali, Giorgetta Bonfiglio-Dosio identifica il profilo dell’archivistica d’impresa come disciplina che studia il fenomeno dell’industrializzazione dal punto di vista dell’organizzazione della memoria, anche in conseguenza del fatto che negli archivi d’impresa si ritrovano in grande quantità materiali extradocumentari: questi pongono particolari problemi di trattamento, descrizione e conservazione, risolvibili solo se si intrecciano salde collaborazioni interdisciplinari.

Da ultimo vengono esaminate le varie normative vigenti relative agli archivi privati e applicabili agli archivi d’impresa e viene inoltre fornita una definizione dell’impresa nel contesto giuridico italiano.

Si consiglia la lettura di quest’opera non solo per quanti vogliano affrontare il tema per motivi di studio e di approfondimento, ma anche per i consigli e le osservazioni, espressi con grande chiarezza e linearità, rivolti ai sempre più numerosi archivisti professionisti impegnati in attività gestionali e di coordinamento di istituti archivistici.

Torna indietro
 
le altre recensioni
Massimo Negri
Manuale di museologia per i musei aziendali
Recensione di
Tommaso Fanfani


home editoriale primo piano scheda punti di vista atti recensioni link archivio autori credits

Copyright 2004 © Fondazione Ansaldo, Centro per la cultura d'impresa