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La responsabilità sociale dell'Impresa e il ruolo delle parti sociali
di Pier Paolo Baretta

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La Responsabilità Sociale dell’impresa
Quello che la RSI non è
Cosa differenzia la RSI dal mecenatismo e dalla filantropia?
Che cosa chiediamo alle imprese?


La Responsabilità Sociale dell’impresa
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La Responsabilità Sociale dell’Impresa si inquadra, per la Cisl, all'interno dell'orizzonte strategico della democrazia economica e della partecipazione dei lavoratori: la partecipazione dei lavoratori alle sorti, ai destini, alle decisioni e al governo dell'impresa.

La RSI è un tema esploso in tempi relativamente recenti. Viene da lontano, se pensiamo ad importanti esperienze internazionali, ma la sua diffusione, a livello di sensibilità generale, è ancora molto recente.
Siamo in una fase sperimentale, non ancora in una fase di sistematizzazione, pure, è ormai maturo il bisogno di tirare alcune fila, di individuare principî, criteri e delle metodologie comunemente accettati.
Avviare un percorso costruttivo in tema di Responsabilità Sociale d’Impresa vuol dire, innanzitutto, definirne meglio il concetto stesso.

E il compito della definizione può essere facilitato dalla preliminare riflessione su quello che la RSI non è.

Quello che la RSI non è
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Per la Cisl, la RSI  non è il puro rispetto delle regole. Se guardiamo ai codici di condotta dell'OCSE e ai ritardi che constatiamo nella loro applicazione  anche in Italia; se guardiamo al problema del rispetto delle condizioni essenziali di sopravvivenza in alcune zone degradate del mondo, sappiamo che il puro rispetto delle regole è già un risultato, è già un obiettivo. Non sottovalutiamo affatto questo aspetto del problema, ma non possiamo accontentarci.
Il puro rispetto delle regole deve essere vissuto e considerato come la base sulla quale costruire un progetto RSI. Essere onesti e rispettare le leggi è il presupposto non il fine, per un'idea di RSI che deve diventare un nuovo standard condiviso, che consenta nuovi modelli sociali.
Non è nemmeno il solo sviluppo sostenibile, che appare ormai come una necessità per la convivenza civile futura.
Non è neanche l'impresa sociale. L'impresa sociale è una tipologia d'impresa alla quale noi guardiamo con grande attenzione e che consideriamo di grande utilità anche per la riflessione sulle possibilità di un capitalismo maturo; ma non è la RSI.
Non è nemmeno un dono. Certo, sempre meglio un dono che uno schiaffo, e noi, da buoni sindacalisti, non sottovalutiamo il significato che l'atto del donare ha nella vita delle persone. Meglio un'azienda che usi commercialmente la sua attitudine e la sua presenza in termini di RSI che il padrone delle ferriere. 
Ne deriva che la RSI non è neanche riconducibile al concetto di filantropia . Nel dibattito in corso viene ricordata la figura di Adriano Olivetti e si afferma che introdurre l'economia del dono nell'economia dello scambio resta un tema importante. Ma, per quanto linea nobile, quando parliamo di filantropia non stiamo parlando di RSI.

Cosa differenzia la RSI dal mecenatismo e dalla filantropia?
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Non necessariamente i mezzi, bensì il coinvolgimento nella responsabilità di tutti i soggetti, la partecipazione attiva di tutti gli stakeholder interessati alla vita dell'impresa. Questo è il salto che, poi, determina, ovviamente, anche un salto negli obiettivi, negli strumenti e nei risultati. Possiamo allora dire che la definizione di Responsabilità Sociale dell'Impresa è quella che la indica come l'assunzione da parte dell'imprenditore e del sistema delle imprese dei problemi che fanno capo ai diversi soggetti che con l'impresa interagiscono attraverso l'attiva e consapevole partecipazione dei soggetti stessi.

Per la loro collocazione, i soggetti possono essere esterni e interni alle imprese. Istituzioni, ONG, fornitori e consumatori rappresentano i soggetti esterni. I lavoratori ed il sindacato che li rappresenta sono, per eccellenza,  i soggetti interni.
Il riconoscimento dei soggetti e dei vincoli relazionali (la partecipazione) offre risposte anche al quesito sulla natura volontaria od obbligatoria della RSI . In quanto processo di cambiamento e di adeguamento culturale la RSI resta di fatto un processo essenzialmente "volontario" ma la volontarietà non deve mai essere confusa con l'autoreferenzialità .
L'intervento di RSI per essere tratto distintivo di un nuovo modello del fare e gestire l'impresa, non deve mai essere deciso unilateralmente dall'azienda stessa, ma deve invece essere il momento significativo di una nuova capacità dell'impresa di interloquire e di rapportarsi con tutti i soggetti interessati .
Per il sindacato la RSI si deve necessariamente inquadrare nel più ampio contesto delle relazioni industriali di tipo partecipativo.

Che cosa chiediamo alle imprese?
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Alle imprese chiediamo una scelta di campo: da un lato c'è la via conflittuale, dall'altro la via collaborativa e cioè la scelta per un sistema di relazioni che utilizzi seriamente la contrattualità, il negoziato, ma che sia fondato sulla partecipazione.
 Il sistema economico e industriale del nostro paese per competere nel mondo globale può scegliere una linea perdente, inseguire la pura competizione dei costi, abbassare gli standard sociali di qualità, o, al contrario, valorizzare al massimo questi fattori, giocando d'anticipo all'interno del modello sociale europeo.

La RSI può rappresentare, quindi, un'occasione per una riqualificazione complessiva del sistema produttivo e delle relazioni tra le parti sociali. Ecco perché i sindacati ed i lavoratori rappresentano soggetti decisivi in ogni strategia che voglia dare significato e prospettiva al tema della Responsabilità Sociale d’Impresa.

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