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Il progetto Archivi della moda del '900 di Alessandra Vesco

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Il 12 gennaio 2009 nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, tra addetti ai lavori, giornalisti ed esperti del settore, è stato presentato ufficialmente il progetto nazionale Archivi della moda del '900. Tale progetto, di durata triennale, è promosso dall'Associazione nazionale archivistica italiana (Anai), in collaborazione con la Direzione generale per gli archivi, la Direzione generale per i beni librari, gli istituti culturali e il diritto d'autore. L'iniziativa è volta ad avviare il recupero e la valorizzazione degli archivi e delle fonti legate alla storia della moda, tipologia documentaria molto particolare, perché testimonianza di un settore che ha visto l'Italia e il made in Italy leader a livello mondiale.
Il compito del coordinamento nazionale è stato affidato all'Anai, associazione da sempre attiva nelle problematiche relative alla comunicazione, formazione e valorizzazione del patrimonio archivistico. Obiettivo primario del progetto è quello di far emergere e rendere fruibile, anche attraverso un portale informatico, l'ampia gamma di fonti archivistiche, bibliografiche, iconografiche, audiovisive, relative alla moda, finora inesplorate e conservate presso diverse categorie di enti e soggetti: imprese di settore, scuole e accademie di formazione, fondazioni private, agenzie e riviste specializzate.
Gli archivi della moda rientrano, infatti, nella categoria degli archivi privati che spesso rischiano di essere dispersi e di conseguenza non valorizzati. Questo progetto, dunque, dà la possibilità di conoscere e tutelare un patrimonio ancora in parte sconosciuto, per ubicazione e consistenza, secondo un'esigenza ormai avvertita non solo da storici del settore e studiosi ma anche da semplici appassionati.
Le tipologie documentarie che possiamo trovare negli archivi di moda sono le più svariate: essi infatti non sono solo raccolte di documenti cartacei nel senso tradizionale del termine (carte amministrative, contabili, societarie) ma comprendono al loro interno differenti materiali, dai bozzetti alle foto, dai filmati agli audiovisivi fino ai campioni di materiali prodotti (ad esempio i tessuti) o ai manufatti originali come abiti, calzature e accessori.

Fondamentale per il successo dell'opera è stata la stretta collaborazione tra istituzioni private, associazioni di categoria e istituzione pubbliche, che si sono impegnate per promuovere su tutto il territorio eventi di approfondimento e formazione di altissima qualità. Città pilota delle diverse iniziative sono state Milano, Firenze, Roma, vicine per tradizione al mondo della moda, in seguito sono stati formati comitati scientifici, composti da archivisti ed esperti di settore, in varie regioni quali Piemonte, Campania, Liguria, Sicilia, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo e Puglia.
Il lavoro è stato avviato con un censimento delle fonti, realizzato in collaborazione con le Soprintendenze archivistiche, ed ha lo scopo di tracciare una mappatura il più ampia possibile degli archivi e delle fonti esistenti, sia cartacee, sia fotografiche e filmiche al fine di produrre un repertorio della storia della moda in Italia. Parallelamente alla raccolta dei dati è in corso di realizzazione un portale tematico nell'ambito del Sistema archivistico nazionale (San), dove saranno convogliati tutti i dati raccolti dai diversi gruppi di lavoro. Il portale sarà un utile strumento per dare visibilità agli archivi e alle imprese del settore, rendendo fruibile questo ricco patrimonio di creatività, storia e tradizione.
Alla fase di censimento ha fatto seguito una fase seminariale: sono stati organizzati convegni di studio per presentare i risultati dei dati raccolti nelle varie attività di rilevamento e catalogazione. A questo proposito si segnalano il seminario di studi realizzato a Firenze nel giugno 2009 Archivi della moda del '900: primi risultati del progetto a Firenze e in Toscana, ospitato presso la splendida location di Palazzo Spini Ferroni - Maison Salvatore Ferragamo, sinonimo di eccellenza nel binomio museo e impresa. A seguire, le iniziative romane, rispettivamente La memoria della moda e del costume a Roma e nel Lazio (febbraio 2010) e Gli archivi raccontano la moda. Testimonianze immagini suggestioni, nell'ambito della XII° Settimana della cultura del Mibac. Di notevole interesse sono stati, inoltre, i seminari realizzati a Vittoria (RG) sugli Archivi della moda in Sicilia (febbraio 2010) e a Penne dal titolo Abruzzo: le vie dell'eccellenza. Artigiani e aziende abruzzesi nella storia della moda italiana.
Del progetto si è dibattuto anche nell'ambito della Conferenza nazionale degli archivi, tenutasi a Bologna nel novembre 2009, dove, all'interno di un articolato calendario di eventi, è stato organizzato un workshop dedicato agli Archivi e Moda.
Nuove iniziative sono in programma anche in altre regioni d'Italia, ad esempio Como, con la mostra L'età dell'eleganza. Le filande e tessiture Costa nella Como degli anni cinquanta appena inaugurata alla Fondazione Antonio Ratti; Ischia e Capri con un convegno dal titolo La creatività sartoriale campana. Abbigliamento maschile e moda mare (settembre 2010); Biella con un evento di approfondimento sul distretto tessile laniero (ottobre 2010) e infine Milano, dove verrà affrontato il tema dell'editoria e della moda con una giornata di studio, in collaborazione con il Mic - Moda Immagine Consumi e l'Università degli studi (novembre 2010).
Nel 2011 infine, a conclusione del progetto, saranno completate le fasi di ricognizione e censimento, che andranno ad implementare i dati web del portale informatico e sarà organizzato un convegno conclusivo con lo scopo di presentare i risultati ottenuti.
È importante sottolineare che il progetto dedicato agli Archivi della moda contribuisce a tessere trame per la conoscenza e la valorizzazione della memoria delle imprese, mettendo in luce diversi aspetti: da quelli creativi a quelli artigianali e produttivi, che hanno determinato la crescita di un settore che dal dopoguerra ad oggi ha visto il marchio italiano testimone di continui successi internazionali. Un progetto di tale levatura, inoltre, non fa altro che confermare il ruolo fondamentale svolto dagli archivi di impresa dove si raccoglie e conserva la memoria aziendale: l'archivio, infatti, racconta la storia degli oggetti, dei prodotti e degli uomini divenendo documento fondamentale dell'attività imprenditoriale.

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