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Archivi d'impresa: l'esperienza europea
di Hans Eyvind Næss

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Definizione di archivio d'impresa
Utilizzo e utilità di un archivio economico
Industrializzazione in Europa: linee fondamentali di sviluppo
Archivi e archivistica nelle attività economiche
Atteggiamenti verso la salvaguardia degli archivi di impresa
Legislazione in materia di archivi economici
Conclusione


Definizione di archivio d'impresa

La definizione di archivio d’impresa dovrebbe fare riferimento a un ente che concentri al proprio interno qualsiasi documento prodotto da un’unità economica organizzata all’esterno della sfera pubblica dell’amministrazione statale, regionale o locale.

Il concetto di archivio dovrebbe quindi comprendere, ad esempio, qualsiasi elemento che contenga una traccia comprensibile di detta attività, indipendentemente dalla forma, dal formato o dal materiale. Di conseguenza nei depositi di un archivio si possono trovare documenti cartacei, sciolti o rilegati, fotografie, video, filmati, disegni, cartine, cd-rom, dati immagazzinati in vari modi, ecc. e perfino fatture la cui intestazione riproduce siti industriali, fabbriche e prodotti.

Ogni archivio di impresa dovrebbe avere norme e regole elaborate da archivisti professionisti, che permettano di valutare ciò che ha possibile valore e allo stesso tempo di preservare per un utilizzo consapevole ed efficace i documenti creati dalle imprese.

La stesura di tali norme è di grande importanza in aziende private, così come è essenziale in qualsiasi Organizzazione archivistica nazionale.
Esse possono essere redatte all’interno delle singole aziende come elemento peculiare di una eventuale politica archivistica, come è accaduto, ad esempio, nella statunitense Ford Corporation; oppure possono essere sviluppate da un’organizzazione di archivi economici o derivare da linee guida suggerite da un ufficio preposto dell’Archivio nazionale, come nel caso di Norvegia e Danimarca.

L’importanza di tali linee guida come strumento per la creazione di un archivio qualificato non può essere sottovalutata.


Utilizzo e utilità di un archivio economico
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La bibliografia sull’importanza del ruolo degli archivi d’impresa è sterminata; qui mi limiterò a esporre pochi concetti che dovrebbero risultare evidenti anche al dirigente più parsimonioso.

- La storia di qualsiasi società non può essere descritta appieno senza una profonda comprensione dello sviluppo del commercio e dell’industria.

- Un’impresa, una compagnia, un impianto o una ditta si escludono dalla possibilità di analizzare la propria attività e di approfittare di tale conoscenza se fanno a meno dei documenti che li riguardano.

I materiali per una conoscenza approfondita della storia culturale, sociale ed economica di una società si trovano in buona parte negli archivi economici, che costituiscono fonti essenziali per la ricerca. Assicurare l’esistenza di tali archivi e la possibilità di accedervi – siano essi costituiti come archivi interni all’impresa stessa o come raccolte versate dall’azienda a istituzioni archivistiche – dovrebbe essere compito della politica aziendale, così come di quella nazionale o regionale, al fine di salvaguardare il patrimonio culturale della società.


Industrializzazione in Europa: linee fondamentali
di sviluppo
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L’industrializzazione nei paesi europei non ha seguito un processo omogeneo: nei singoli stati si sono verificate infatti situazioni diverse. Se in paesi come l’Inghilterra e, in parte, Germania e Francia, l’industria ha rappresentato il motore dello sviluppo economico e della creazione di ricchezza a partire almeno dalla metà del Settecento, l’economia norvegese era in gran parte basata sull’agricoltura, e l’80% della popolazione ha vissuto del lavoro agricolo fino al cosiddetto «grande cambiamento» che ebbe luogo negli ultimi decenni del XIX secolo, il che fa della Norvegia la più giovane tra le nazioni industriali europee.

Tuttavia è pur vero che, al di là di percorsi temporali non sempre paralleli, l’industria è ormai ovunque un fattore decisivo nella definizione dei livelli di ricchezza, occupazione, servizi sociali e sanitari, scolarizzazione, mezzi finanziari, ecc.

In quanto memoria di una nazione, gli archivi costituiranno in ogni tempo un necessario supporto per la conoscenza di ogni tappa fondamentale dello sviluppo, ed illustreranno sia i vari aspetti della società che l’interazione tra i più importanti settori delle attività essenziali allo sviluppo stesso.

Da questi fatti di storia europea si deduce la semplice verità per cui maggiore è l’industrializzazione, maggior dovrebbe essere l’attenzione posta alla tutela degli archivi economici e della loro consultabilità da parte degli storici dell’economia e di ogni altro gruppo di scienziati o ricercatori.

Tuttavia, la realtà è piuttosto diversa.


Archivi e archivistica nelle attività economiche
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La situazione attuale è estremamente varia. Risultano evidenti quattro modi di contribuire all’esistenza di un archivio economico.

1. Le imprese conservano i loro archivi, utilizzandoli per finalità proprie – ricerche, marketing, ecc. – e aprendoli solo parzialmente a ricercatori esterni. Questo accade in tutta Europa. L’archivio dell’Ansaldo ne è un buon esempio. In Francia è il caso degli archivi di Saint Gobain, Elf Aquitaine, Renault e Credit Lyonnaise; in Svizzera della Nestlé, in Gran Bretagna della BP, in Germania della Krupp, della Siemens e della Daimler, in Svezia della Volvo, in Norvegia della Hydro e della Statoil. Non per niente negli Stati Uniti e in Canada si trovano molti esempi di archivi aziendali conservati in depositi separati all’interno della stessa azienda, come alla Ford Corporation, alla Fondazione Rockfeller, alla Phillips Petroleum e molte altre.

In Europa, gli archivi delle banche e degli istituti di credito che operano da più secoli possono essere considerati il miglior esempio di archivi economici conservati all’interno dell’impresa. La maggior parte delle banche storiche ha conservato i propri archivi. La conseguenza interessante che ne deriva è che la storia bancaria può essere quasi considerata una materia a sé stante all’interno della storia economica, per cui si può sostenere che maggiori sono gli archivi conservati, più alta è la qualità della ricerca che ne può derivare.

2. Gli archivi d’impresa sono conservati come risultato di una cooperazione dovuta principalmente a motivazioni di carattere industriale. La Germania primeggia in questo tipo di soluzioni, per cui le stesse industrie investono nella comune ricerca di soluzioni basate sulla cooperazione. La maggioranza di queste iniziative è curata dalle Camere di commercio regionali. Il primo archivio economico fu costituito a Colonia per la Rheinland-Wesphalia già nel 1906. Altri sono seguiti a Dortmund e a Monaco. In Francia il primo centro per gli archivi economici e del lavoro fu aperto a Roubaix solo nel 1993; malgrado le grandi aspettative, negli ultimi anni vi sono stati ben pochi risultati.

A quanto mi risulta, in Italia iniziative del genere hanno preso piede dagli anni settanta, e molto vi è ancora da fare per la creazione di archivi che operino nel loro interesse, ma un buon risultato si è ottenuto con la nascita della prima istituzione per gli archivi economici.

Tuttavia, nella maggioranza dei paesi europei l’impiego delle Camere di commercio regionali quali strumenti per la formazione di archivi di impresa non è stato preso in considerazione.

3. Maggior successo hanno avuto quelle aziende che hanno cooperato con le autorità centrali o locali, con archivi pubblici o biblioteche, trasferendo i propri archivi economici in strutture pubbliche.

In tutta Europa gli archivi nazionali e le loro sezioni regionali, così come gli archivi comunali e locali, accolgono nelle proprie strutture archivi economici ed altri archivi «privati», cioè archivi creati al di fuori della pubblica amministrazione. In Danimarca uno dei Dipartimenti dell’Archivio Nazionale lavora esclusivamente alla conservazione degli archivi economici di qualsiasi tipo, e i suoi magazzini ospitano oltre 50 km di documenti, il cui contenuto spazia dalle compagnie elettriche alle aziende bancarie, ferroviarie e tessili, fino alle imprese commerciali del Cinquecento.

In Svizzera l’Archivio Economico Svizzero è un dipartimento dell’Archivio del Cantone di Basilea. In Gran Bretagna uno degli archivi più noti è quello nato dalla cooperazione fra BP e Archivio della Warwickshire University di Coventry, che condividono i loro grandi edifici e offrono un’ampia gamma di informazioni sulle attività industriali, che vanno dalle miniere di carbone alle fabbriche di automobili, dalle industrie petrolifere alle aziende tessili, ecc. Un archivio economico ancora più grande è quello dell’Università di Glasgow in Scozia, guidato da Lesley Richmond, segretaria del comitato direttivo di sezione dell’SBL. In Finlandia il governo finanzia per l’80% un istituto separato dell’Archivio Economico Finlandese. Sia a Rotterdam che ad Amsterdam sono stati istituiti biblioteche ed archivi combinati al servizio della ricerca storico-economica. Si possono trovare esempi di un gran numero di archivi economici conservati in archivi pubblici ed in biblioteche anche nei paesi scandinavi, nella Repubblica Ceca, in Israele, in Spagna e in Francia. In paesi come la Russia, la maggioranza delle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica, l’Austria e la Jugoslavia, invece, la situazione lascia tuttora a desiderare.

4. Le iniziative per la costituzione, l’organizzazione e il finanziamento degli archivi di impresa sono state in buona parte promosse da associazioni di archivisti economici, che si sforzano di cooperare con i dirigenti aziendali e le autorità amministrative per dare forma a un tipo di archivio economico accessibile e che lavorano seriamente allo sviluppo di modelli professionali e a linee guida per l’utilizzo e la conservazione degli archivi di impresa. Tali associazioni sono sorte dapprima negli Stati Uniti, dove la Società Americana degli Archivi economici è molto attiva, e poi in Europa, in Germania e Gran Bretagna, dove esiste il Consiglio Britannico degli Archivi Economici, e in una certa misura anche nell’Italia settentrionale, in Svizzera, in Germania e in Danimarca. Queste associazioni pubblicano importanti periodici sull’argomento, che contribuiscono a promuovere la professionalità dell’archivista sia tra i ricercatori, sia tra le stesse imprese.


Atteggiamenti verso la salvaguardia degli archivi
di impresa
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Uno degli ostacoli principali ad un rapido sviluppo degli archivi di impresa in Europa e altrove sono state le opinioni, molto differenti, nei confronti sia del valore che dell’utilità degli investimenti atti a preservare tali documenti. Il costo comportato ha in molti casi spinto la direzione aziendale ad astenersi dall’intraprendere un’azione consapevole per conservare il proprio archivio. Ed è un paradosso che, proprio perché gli archivi delle grandi compagnie hanno un volume maggiore di quelli delle compagnie minori e quindi costi di gestione e di mantenimento più alti, un gran numero di archivi di grandi compagnie sono stati soppressi per motivi economici.

Va aggiunto, inoltre, che è purtroppo vero che molti imprenditori hanno consapevolmente cancellato le tracce della loro attività, negando l’utilizzo esterno per nascondere al pubblico o alle autorità informazioni essenziali.


Legislazione in materia di archivi economici
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Mentre le attività industriali hanno finito per dominare la sfera economica della maggior parte dei paesi europei, le autorità nazionali hanno affrontato più lentamente la questione del crescente interesse verso la conservazione e la consultabilità degli archivi di impresa.

Una legislazione sugli archivi è in vigore nella maggior parte dei paesi europei. Sempre più spesso tali leggi includono norme che mirano alla salvaguardia degli archivi economici, ed in un certo numero di paesi le autorità si assumono anche una maggiore responsabilità in termini finanziari per sostenere i costi richiesti dallo sforzo di proibire la distruzione degli archivi d'impresa.

La legislazione scandinava è tra le più recenti in Europa; quella norvegese è entrata in vigore solo nel 1999. Nel caso della Norvegia, l’Assemblea Nazionale ha stabilito che il sistema degli Archivi Nazionali accolga qualsiasi archivio economico considerato importante per la piena comprensione dei processi di sviluppo economico, sociale e culturale della società norvegese. Anche se i responsabili dell’Archivio Nazionale non possono costringere le aziende e le compagnie a consegnare i loro archivi ai depositi pubblici, le compagnie possono vedersi negare la possibilità di disfarsi dei loro archivi. Questo vale sia per le compagnie norvegesi che per le compagnie internazionali con sedi in Norvegia, come ad esempio tutte le compagnie petrolifere, inclusa l’italiana Agip Petroli.

Le legislazioni archivistiche di Svezia, Finlandia, Danimarca, Italia, Francia ed Israele rispecchiano la diversa importanza attribuita agli archivi di impresa. A quanto mi risulta, la maggior parte dei paesi europei ha ancora molta strada da fare per apportare gli emendamenti necessari ad assicurare una responsabilità pubblica verso gli archivi economici.

La situazione nei paesi europei, dunque, sarà ancora per molti anni caratterizzata da condizioni molto disparate in questo campo della conservazione del patrimonio culturale.

A seconda del risultato del lavoro svolto dalle autorità e dall’iniziativa privata, si potrà parlare di paesi ricchi e paesi poveri in termini di risultati ottenuti in questo settore.


Conclusione
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Do qui di seguito un quadro riassuntivo ma abbastanza accurato dello stato dei fatti:

1. Situazione attuale

Ci sono considerevoli differenze all’interno dell’Europa. Questo vale per il volume, la visibilità, l’accessibilità e la gestione professionale di un archivio economico.

2. Cooperazione

Durante gli ultimi decenni le istituzioni che più hanno collaborato all’opera di conservazione degli archivi di impresa sono stati un gruppo selezionato di società e compagnie – principalmente grandi, che hanno raggiunto una consapevolezza relativamente alta dell’importanza dei propri archivi –, autorità locali e centrali, archivi pubblici e biblioteche, Camere di commercio, associazioni di archivisti e associazioni di storici dell’economia.

3. Aspetti legali

In un numero sempre maggiore di paesi europei è in corso un processo di inserimento di norme volte a garantire la salvaguardia degli archivi sia pubblici che privati. Una legge in materia di archivi in ogni paese appare essere assolutamente necessaria per riuscire ad evitare un’ulteriore perdita di archivi importanti in Europa.

4. Il futuro

Vi è ancora molto da fare in questo campo. Enormi quantità di documenti importanti, che raccontano la vera storia del processo di industrializzazione in Europa, sono state distrutte o sono andate perdute accidentalmente. È vero, purtroppo, che la situazione in molti paesi è piuttosto caotica. Il crescente interesse in Italia e in altri paesi fa affidamento sul sostegno internazionale per cambiare il corso delle cose. Ovviamente, per trovare soluzioni efficienti è richiesta una forte cooperazione, in particolare tra gli enti culturali e le imprese stesse.

Sono sicuro che in Italia, considerate tutte le recenti attività in questo campo, si riuscirà a migliorare l’organizzazione degli archivi economici e l’interesse verso la storia culturale, di cui la storia del mondo degli affari è un tassello fondamentale.


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