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T. Menzani, La macchina nel tempo. La meccanica strumentale italiana dalle origini all'affermazione in campo internazionale, Bologna, Clueb, 2011, pp. 158, € 14
Recensione di Edoardo Rovida

 
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Opera di Tito Menzani, un giovane studioso di storia di impresa e docente all’Università di Bologna, il volume è dedicato all’evoluzione storica di un settore di importanza fondamentale per l’economia italiana: la meccanica strumentale. Una definizione di meccanica strumentale si trova subito nell’introduzione: «… segmento merceologico della costruzione di macchine per attività produttive». Si tratta, quindi, del settore che più di ogni altro contribuisce allo sviluppo industriale e si caratterizza per essere ampio ed articolato, molto diversificato e per avvalersi di una integrazione meccanica-elettronica-informatica notevolmente spinta ed in continua evoluzione.
L’importanza della meccanica strumentale scaturisce immediatamente dalla considerazione che condizione imprescindibile per avere prodotti funzionali ed affidabili è produrli con macchinari anch’essi funzionali ed affidabili.
Rientrano in tale settore, ad esempio, le macchine agricole, quelle per la lavorazione dei metalli, le macchine tessili e quelle per l’edilizia. In questo ambito sono attive, nel nostro Paese, un gran numero di aziende disseminate in tutto il Paese ma, per la maggior parte localizzate in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, aziende che hanno grande peso, come si è detto, sulla nostra economia: esse sono spesso di dimensioni medio-piccole e devono la loro esistenza all’abilità ed alla capacità di qualche artigiano che, con lungimiranza ed una buona dosa di spirito imprenditoriale, ha compiuto il “salto di qualità” dalla piccola bottega all’industria.
La meccanica strumentale ha conosciuto un boom negli anni cinquanta e sessanta, che si è protratto fino ai settanta.
Il libro è articolato nei seguenti capitoli:

  1. La meccanica strumentale in Italia: un approccio quantitativo
  2. La crescita del settore: temi e problemi in prospettiva storica
  3. I sottocomparti storici: un approfondimento. Si prendono in esame le macchine agricole, le macchine per l’edilizia e l’industria estrattiva, le macchine tessili e le macchine alimentari.
  4. Le specializzazioni tipiche. Vi trovano spazio le macchine per il confezionamento, le macchine per la lavorazione della plastica, le macchine per l’industria chimica, oltre ad alcune macchine di settori diversi.

Accanto ad alcuni lineamenti fondamentali sull’evoluzione tecnica del settore e delle relative soluzioni costruttive, la trattazione esamina, per ciascuna famiglia di macchine, le aziende italiane operanti nel settore, con numerosi dati quantitativi, analisi delle evoluzioni, dei legami, dei rapporti industriali, economici e commerciali.
Ad esempio, per quanto riguarda le macchine agricole, partendo dalla considerazione del trattore come evoluzione della locomobile a vapore, si arriva alla evidenziazione delle tipologie differenziate di oggi in relazione al tipo di locomozione (a due ruote motrici, a quattro ruote motrici, a cingoli) e in relazione alla configurazione (a carreggiata fissa ed a carreggiata variabile). Vengono poi menzionate le macchine operatrici collegabili al trattore, quali, ad esempio, aratro, erpice, estirpatrice, vangatrice, sarchiatrice.
Successivamente si considerano le altre macchine agricole, quali, ad esempio, la mietitrebbia, la seminatrice, la spandiconcime, la macchina per la raccolta di foraggio.
Facendo riferimento al già citato trattore, ne viene tratteggiata la storia per tappe fondamentali: delle prime locomobili tedesche che in numero crescente sono presenti nelle campagne italiane nei primi anni del Novecento, alla loro riduzione durante la guerra del 1915-18 (essendo la Germania un Paese nemico, arrivano i primi trattori americani, quali Titan, Mogul, Ford), ai primi trattori italiani (Fiat, Pavesi & Tolotti, Cassani – poi divenuta Same –, Landini, Bubba, Motomeccanica, Deganello). Viene evidenziato come la massima parte delle aziende italiane nascono dalla trasformazione di piccole officine meccaniche attive nelle riparazioni o nelle piccole produzioni: pur riferito alle macchine agricole, questo discorso è facilmente generalizzabile e può leggersi come un’ulteriore testimonianza delle capacità tecniche ed organizzative presenti nel nostro Paese.
Sempre nell’ambito delle macchine agricole, vengono indicati in tabelle, per gli anni dal 1924 al 2008, alcuni dati interessanti, quali, ad esempio, il numero dei trattori esistenti in Italia, la potenza media in kW e la percentuale di quelli di fabbricazione italiana. La situazione attuale viene poi “fotografata”, per ciascun sottocomparto e per ciascuna specializzazione tipica, mediante tabelle che raccolgono e presentano le principali aziende operanti con una serie di informazioni, quali la provincia in cui operano, il numero di addetti ed una serie di dati economici.
Il libro è di notevole interesse per diversi motivi. Innanzitutto perché mette in luce un settore, quale la meccanica strumentale, di importanza fondamentale nel nostro Paese e, finora, poco esplorato: ne sono stati svolti finora studi specifici e casi studio e questo libro ha il grande merito di affrontare il tema in generale, mettendone in evidenza alcuni aspetti.
La trattazione, poi, è molto rigorosa, sia nella strutturazione logica e nella successione dei capitoli, che nell’ampia ed approfondita documentazione sulla quale si basa, supportata da un’ampia bibliografia, in massima parte italiana, e dalla ricchezza di dati quantitativi forniti, tratti in larga parte dalla banca dati http://aida.bvdep.com/ip/.
Il rigore della trattazione non va a detrimento della chiarezza e dell’agilità, che rendono la lettura piacevole ed avvincente.
Il libro colma quindi una lacuna nella letteratura del settore e, per il rigore e la documentazione dei contenuti, è uno strumento per gli studiosi di storia della meccanica e di storia di impresa. Tuttavia l’agilità di trattazione e la piacevolezza della lettura lo rendono interessante anche a quanti desiderano documentarsi e conoscere questo settore portante della nostra economia.

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