Attività mineraria e archivi
                              I principali archivi di imprese minerarie
                              Conclusione
                              
                            
                            Attività mineraria e archivi
                            L’attività  mineraria è uno dei settori principali della crescita economica spagnola a  partire dalla metà del XIX secolo e per tutta la prima parte del XX secolo. Il  processo di globalizzazione economica mondiale con il commercio di materie  prime e di manufatti su scala internazionale diede vita ad una domanda fino ad  allora sconosciuta di ferro e piombo per la costruzione delle città in crescita  e delle reti ferroviarie, di carbone per le ferrovie, di rame per le reti  elettriche, di mercurio per l’industria chimica e militare. Sostenute da una  legislazione favorevole, in Spagna le società che si occupavano di esportazioni  di minerali abbandonano, a partire dalla metà del XIX secolo, il carattere  preindustriale per moltiplicarsi e divenire imprese commerciali e imprese  finanziate con capitale nazionale e straniero distribuite nei vari distretti  minerari del territorio. La geologia e la disponibilità di risorse naturali  dividono il territorio spagnolo in due grandi aree minerarie: al nord i motori  dell’industrializzazione sono stati il carbone e il ferro mentre nei distretti  del sud i minerali più diffusi sono il mercurio e il piombo. L’importanza di questo  settore è così grande che, con il passare del tempo, imprese come Río Tinto e  Peñarroya sono divenuti dei colossi mondiali
.  Sebbene gli storici dubitino della capacità del settore minerario spagnolo di  generare una crescita economica di notevole entità, in termini assoluti e in  termini relativi, – non dimentichiamo l’enorme peso del settore agricolo – non  vi è alcun dubbio che l’impatto che le esportazioni minerarie ebbero  all’interno dei vari distretti fu enorme. Questa è una delle caratteristiche  delle imprese minerarie: hanno un marcato carattere territoriale. Situate in  una valle o in un distretto, assorbono molta mano d’opera e risorse della zona  modificandone le condizioni tecniche, economiche e sociali che vi erano sino a  quel momento. Tale caratteristica aumenta l’importanza degli archivi di impresa  conservati a causa della varietà di serie di documenti che informano e  testimoniano molteplici aspetti dell’economia e delle attività di queste aree. 
                              La disponibilità  di materie prime per il settore industriale elettrico e l’industria dei beni di  consumo continuarono ad essere presenti nel modello economico spagnolo fino  alla metà del XX secolo. Un periodo di quasi un secolo durante il quale le  centinaia di imprese che si occupavano di esportazione di prodotti minerari si  diffusero su tutto il territorio. Oggi però la memoria della maggior parte di  queste imprese è scomparsa poiché non ne è rimasta nessuna traccia  documentaria.  A prova di ciò, possiamo  semplicemente mettere a confronto le imprese che apparivano su Estadística  Minera con la realtà degli archivi che abbiamo conservato. Vi sono varie  ragioni per spiegare questa scomparsa. In primo luogo, l’impresa mineraria non  è il campo migliore per la conservazione dei documenti date le condizioni ambientali  nelle quali lavora una miniera. In secondo luogo, nessuno si è preoccupato né  si è interessato alla conservazione di questa tipologia di documenti poiché  l’interesse per i documenti in quanto patrimonio storico è piuttosto recente e  la ricerca è rimasta estranea ai temi imprenditoriali. In terzo luogo, la  storia spagnola contemporanea ha vissuto numerosi disastri in conseguenza degli  scontri sociali. Nell’impresa mineraria la distribuzione del lavoro e  l’eccessiva proletarizzazione dell’operaio hanno portato a lotte di classe che  si sono risolte in scontri violenti come le crisi del 1934 e del 1936 che  portarono alla distruzione di tutto il patrimonio documentario. Infine, in  quarto luogo, il settore minerario è stato sottoposto ad un processo di riconversione  e concentrazione. Con ciò, la scomparsa di alcune imprese e l’abbandono delle  installazioni nel XIX e nel XX secolo hanno corso il rischio dell’abbandono del  patrimonio documentario e la sua esposizione alla distruzione e al saccheggio.  Il trasferimento di questi fondi documentari all’interno di archivi pubblici è  stato qualcosa di eccezionale. 
                              Quando si parla  di archivi minerari ci si riferisce soprattutto agli archivi delle imprese  minerarie e l’impresa è l’organizzazione economica protagonista del capitalismo  industriale. Prima della creazione delle imprese esistevano allevamenti e  miniere e le loro fonti documentarie si trovano nell’Archivio centrale di Simancas,  come, per esempio, la Relazione di  Tomás González del 1832. La storia degli archivi d’impresa in Spagna ha  all’incirca due decadi di vita. Da un lato, l’interesse per gli studi economici  e, più in specifico, per una storia dell’imprenditoria importata dall’esterno  portò i ricercatori a cercare delle imprese che avessero conservato dei documenti  riguardanti il loro passato. D’altro canto però la tendenza moderna della  gestione imprenditoriale ha fatto si che le organizzazioni abbiano iniziato ad  interessarsi ad aspetti prima dimenticati come la partecipazione ad attività  culturali o la gestione dei documenti come parte della gestione amministrativa.  È così che alcune imprese hanno creato dei centri archivistici per la  conservazione della loro memoria documentaria, con la convinzione che la loro  storia fosse uno dei caratteri principali della loro identità. In entrambi gli  aspetti, culturale e amministrativo, l’archivio apporta un valore aggiunto in  termini di redditività, efficienza ed efficacia. 
                              Sembra giusto  segnalare in questa sede il Primo congresso sugli archivi economici di organizzazioni  private coordinato da Teresa Tortella e tenutosi con il suo patrocinio presso  il Banco di Spagna. Gli Atti che ne risultarono nel 1983 possono essere  considerati come il primo tentativo di unificare la situazione degli archivi  d’impresa in ambito spagnolo. La maggior parte dei partecipanti era costituita  da ricercatori universitari cosa che di per sé sottolineava l’inesistenza di  figure specifiche che si occupassero esclusivamente di archivistica. Di  conseguenza i riferimenti agli archivi privati erano molto vaghi, in alcuni  casi si sospettava ma non vi era modo di confermare l’esistenza di documenti, e  tanto meno di documenti organizzati. Nel caso delle imprese minerarie, si può  fare un riferimento brevissimo all’archivio delle Miniere di Rio Tinto che si  considera però disorganizzato, più come deposito di documenti che come archivio
 vero  e proprio. 
                            I principali archivi di imprese minerarie
                            Da ieri ad oggi,  il panorama si è radicalmente modificato. Oggi è possibile segnalare alcuni  archivi di imprese minerarie rappresentativi che si trovano all’interno di  imprese o fondazioni culturali, sono gestiti da personale specializzato, sono  aperti al pubblico, offrono un servizio ai ricercatori e partecipano a lavori  di diffusione dei loro fondi documentari in ambito nazionale e internazionale. Qui  di seguito sono riportate le informazioni più importanti su ognuno di essi. Per  chiunque sia interessato ad avere maggiori informazioni a riguardo sono  segnalate le fonti bibliografiche per lo studio dei vari archivi. 
                            Archivio  Hullera Vasco-Leonesa
                            
L’Archivio  Hullera Vasco-Leonesa
  nasce nel 1989 all’interno di questa impresa mineraria  nella provincia di Leon dedicata all’estrazione e alla vendita di carbone. La Hullera Vasco-Leonesa  è stata fondata nel 1893 e nel corso della sua storia ha riunito molti fondi  documentari di varie imprese minerarie tra i quali spicca per la sua importanza  la collezione di documenti del distretto minerario di Palencia, che risale alla  metà de XIX secolo. A partire dal 1996 l’archivio è gestito dalla Fondazione  culturale privata Hullera Vasco-Leonesa. 
                              Questo archivio  è particolarmente importante nel contesto degli archivi minerari in Spagna per  vari motivi tra i quali ne spiccano due: in primo luogo, si tratta di un  archivio amministrativo dell’impresa per la quale lavora e che serve come  collegamento ai documenti nella gestione amministrativa. Per questo sono state  sviluppate delle norme di attuazione per quanto riguarda il trasferimento  regolare di documenti dagli uffici, è stato approvato un Regolamento ed è stata  stabilita una connessione informatica tra l’archivio e le varie segreterie. In  secondo luogo, nel 2001 la Fondazione Hullera   Vasco-Leonesa ha pubblicato, in collaborazione con il  Ministero dei beni Culturali, la Guida  dell’archivio
, un’opera importante nel  panorama nazionale come strumento per diffondere la conoscenza di un archivio  d’impresa. 
La Guida chiarisce e  spiega al ricercatore l’origine e le caratteristiche dei vari fondi documentali  così come l’evoluzione delle principali tipologie di documenti che si possono  incontrare nelle imprese minerarie. Questa guida fa parte di un ampio lavoro di  diffusione che tutti gli interessati possono consultare sul nostro sito web
. Tale  lavoro di diffusione cerca di trasmettere, al di là del semplice lavoro  archivistico, l’utilità del patrimonio documentale dell’impresa per la ricerca  storica e il reperimento della memoria delle regioni minerarie di Leon e  Palencia. L’archivio è consultabile per effettuare ricerche e dispone di sale di  consultazione. 
                            Archivio  storico minerario della Fondazione Rio Tinto
                            L’organizzazione dell’archivio di questa  importantissima compagnia che sfruttava le miniere di rame della provincia di  Huelva è iniziata nel 1990 e oggi appare come un’unione di fondi documentali di  straordinaria importanza in quanto patrimonio documentale sulle miniere e per  ricostruire il percorso della compagnia che già nel 1912 produceva il 44% del  fabbisogno mondiale di pirite. La società Rio Tinto Co. Ltd. si è costituita a  Londra nel 1873 dopo aver acquisito vari partner all’interno del governo  spagnolo, Il capitale straniero è stato inserito nel 1954 e tra i principali  azionisti si inserì la   società Rotschild. L’archivio storico minerario della  Fondazione Rio Tinto conserva ad oggi 28.500 installazioni e i documenti sono a  disposizione dei ricercatori
. 
                            Archivio  della Hunosa
                            La Hunosa è un’impresa mineraria pubblica che estrae  e commercializza carbone nelle valli minerarie delle Asturie dal 1967, anno in  cui nacque, come conseguenza della fusione di alcune società private che in  quel momento si trovavano in una situazione di crisi. Alla fine del 1994,  Hunosa raccolse tutti i documenti nel Pozo Fondón a Langreo in modo da mettere  a disposizione degli studiosi un’importante raccolta di documenti che fanno  parte del patrimonio storico dell’impresa e delle valli minerarie delle  Asturie. Tra i fondi documentali i più importanti sono tre: il fondo della  Sociedad Metalúrgica Duro-Felguera, l’impresa che fondò Pedro Duro nel 1857; il  fondo della Fábrica de Mieres, costituita nel 1873; e il fondo della Sociedad  Hullera Española, creata nel 1892 da Claudio López Bru, il secondo marchese di  Comillas. Attualmente l’archivio è aperto ai ricercatori
. 
                            Archivio  storico di Minas de Almadén
                            La storia di queste miniere di mercurio uniche al  mondo e sfruttate ininterrottamente per più di due mila anni ha fatto sì che ad  oggi i documenti di Minas de Almadén sono suddivisi in vari archivi nazionali.  Ad esempio, l’Archivio storico nazionale preserva una parte di fondo molto  importante per l’impresa, trasferimento realizzato dall’Archivio di Almadén nel  1962 e 1963 da Matilla Tascón. Ad Almadén, nel 1999 nasce la Fondazione   Almadén-Francisco Javier de Villegas, che aveva tra i suoi  obiettivi il recupero del patrimonio documentale che si trovavano in grande  disordine nel Hospital de Mineros de San Rafael. Infine, nel 2004 è stato  fondato l’Archivo Histórico de las Minas de Almadén con più di due chilometri  di documenti che costituiscono una fonte essenziale per la memoria dell’impresa  e lo studio del patrimonio industriale della regione
.  L’archivio lavora per la sua impresa pubblica Minas de Almadén y Arrayanes sa  con prestiti ai dipartimenti con lo scopo di localizzare e recuperare il  patrimonio disperso nei vari archivi. 
                              Possiamo poi anche dare notizia di tre fondi  documentali di straordinaria importanza. Non possiamo assicurare che si siano  trasformati da semplici raccolte di documenti ad archivi organizzati e non c’è  la certezza che sino accessibili al pubblico. Nonostante ciò, offriamo i  riferimenti tramite i quali ne abbiamo avuto notizia. 
                              Per esempio i documenti di un vero commerciante  minerario nella provincia di Cordoba a partire dallo sfruttamento e dalla  trasformazione del piombo e anche dello sfruttamento del carbone: la Société Minière et  Metallurgique Peñarroya. In base ai dati apportati nel congresso di  architettura industriale tenutosi a Peñarroya nel 2004, l’archivio dell’impresa  si può trovare suddiviso in due grandi blocchi. Il primo si riferisce ai lavori  di estrazione del carbone ed è custodito da Encasur. Il secondo blocco tratta  di miniere metalliche ed è concentrato a La Carolina (Jaén). Sembra che, quando  l’impresa si è trasferita a Cartagena dando vita alla Fábrica de Santa Lucía vi  depositò gran parte del suo archivio che sarà poi depositato a sua volta  nell’Istituto geominerario di Spagna a Madrid dove è attualmente in fase di  organizzazione
. 
                              Esistono anche riferimenti sull’Archivio de Mina La  Camocha nelle Asturie, un luogo simbolo del sindacalismo spagnolo poiché vi  nacque Comisiones Obreras. Il recupero di tali documenti ebbe inizio nel 1998  attraverso il programma di recupero del patrimonio industriale coordinato dal  Museo del Ferrocarril di Gijón
.  L’archivio è già in una fase avanzata di organizzazione. Non si conosce ancora  la destinazione finale di tali documenti, se saranno riconsegnati alla propria  impresa o al di fuori di essa. 
                              Infine, possiamo dare notizia dell’Archivio della  Real Compañía Asturiana de Minas-Asturiana de Zinc che sembra essere in  processo di organizzazione. L’impresa è stata fondata nel 1833 per l’estrazione  di carbone passando poi successivamente all’estrazione e alla vendita di zinco.  Gran parte dei documenti si trovava conservati in 203 grandi casse di zinco
.
                            Conclusione
                            La situazione delle  imprese minerarie in Spagna si è favorevolmente modificata nell’ultimo  decennio. Oggi si sviluppano progetti rappresentativi e degni di menzione come  gli archivi della Hullera Vasco-Leonesa, Riotinto, Minas de Almadén e Hunosa,  archivi aperti ai ricercatori con un alto grado di organizzazione gestiti da  professionisti e con depositi adeguati. Tali archivi conservano la memoria  documentale di un settore come quello minerario che è stato il fulcro nello  sviluppo storico spagnolo e che ha modificato completamente intere regioni con  un’impronta indelebile. Dal punto di vista della loro protezione, gli archivi  delle imprese minerarie devono considerarsi come fonti insostituibili per  conoscere processi tecnici oggi scomparsi. 
                            Bibliografia