I presupposti dell’intervento di tutela
                            L’impostazione del  lavoro di archiviazione
                            Il perché di un riordino
                            Valorizzazione culturale
                            
                            
                            I presupposti dell’intervento di tutela
                            
                            Il Cantiere Navale del Muggiano
 – Fincantieri, è teatro, dal  2005, di una operazione di recupero e salvaguardia dei documenti storici  relativi alle costruzioni navali, sia militari che civili, impostate nello  stabilimento a partire dalla fine dell’Ottocento. 
                            I documenti qui conservati, considerati di notevole interesse storico,  sono stati sottoposti alla disciplina del decreto legislativo del 29 ottobre  1999 n.490, in materia di beni culturali e ambientali, e sono stati notificati  in data 5 dicembre 2002 dalla 
Soprintendenza per i Beni Archivistici della  Liguria.
                            Questo intervento di riordino ed inventariazione rientra in una più  vasta ed articolata opera di tutela degli archivi di impresa intrapresa dalla 
Direzione  per i Beni Archivistici,  nella figura del Dott. Maurizio Fallace, formalizzata con un 
accordo stipulato nel novembre del 2005 tra il 
Ministero per i  Beni e le Attività Culturali  e la 
Fondazione Ansaldo.
                            Il compito operativo del riordino è stato affidato alla Fondazione Ansaldo  di Genova, che da anni si occupa del recupero e della valorizzazione di Archivi  aziendali e industriali, nelle persone di Susanna Ognibene e Alessandra Vesco,  coordinate dalla Soprintendenza ai Beni Archivistici e Librari della Liguria.
                            L’intervento è stato preceduto da uno studio di prefattibilità,  commissionato dalla Fincantieri, che ha consentito una stima sia delle  quantità, sia delle tipologie, sia, infine, delle dislocazioni dei documenti  all’interno dei diversi magazzini del cantiere. 
                            La documentazione in oggetto,  dunque, composta da diversi fondi, ha una 
consistenza stimata di circa 600.000 pezzi, con una preminenza di disegni tecnici  pertinenti le unità navali. Di notevole interesse sono, tuttavia, anche il  fondo fotografico nonché il materiale librario relativo a trattati sulla  tecnica progettuale e costruttiva delle unità navali. 
                            
La consistenza dell’enorme mole di  materiale è sintetizzabile, al momento, nei seguenti dati:
                            
                              - Disegni costruzioni navali (1885-1960), circa 160.000 pezzi;
 
                              - Disegni archivio sommergibili, circa 350.000 pezzi;
 
                              - Carte sciolte, circa 100.000 pezzi;
 
                              - Fotografie positive, circa 12.000 pezzi;
 
                              - Lastre vetro negative, circa 5.000 pezzi;
 
                              - Planimetrie cantiere,circa 3.000 pezzi;
 
                              
Materiale librario,circa 5.000 pezzi. 
                            
                            
                           Occorre  sottolineare, inoltre, anche l’opera di valorizzazione dell’archivio storico,  già intrapresa attraverso la partecipazione all’allestimento di 
due importanti iniziative culturali promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con  la 
Marina Militare.
                           
                           
La prima, tenutasi nel 2003 in occasione delle celebrazioni  per il centenario dell’impostazione della “Classe Glauco”, iniziativa culturale  inserita tra quelle programmate per il varo del sommergibile “
Todaro” dai  cantieri del Muggiano.
                              La seconda in concomitanza con l’iniziativa “
Un Mare  di Archivi”, che prevedeva  l’allestimento di due mostre documentari: una itinerante sulla Nave Scuola  “Palinuro” e l’altra dal titolo “Navi, Cantieri e Armamenti in Liguria”  all’interno del prestigioso 
Museo Tecnico Navale della Spezia.
                              Quest’ultima, dedicata alla  vita, alla cultura ed all’economia delle coste e del mare, è stata coordinata  dalla 
Soprintendenza  Archivistica per la Liguria, con la collaborazione degli Archivi di Stato di Genova e  della Spezia e 

della 
Fondazione Ansaldo.
 
                           
                            
                            
                            
                              
                                L’impostazione del  lavoro di archiviazione 
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                                                          All’avvio del lavoro di riordino il  materiale presentava caratteristiche tipologiche tali da rendere piuttosto  complessa la sua riorganizzazione, poiché non solo totalmente privo di una  logica conservativa, ma anche in pessime condizioni di conservazione, 
                              E' stato reperito materiale non  classificabile secondo categorie specifiche, ad esempio privo di numeri di  commessa, o di nominativo, o privo di elenchi di riferimento; materiale non  identificabile (privo di qualsiasi elemento di identificazione temporale o  nominale); materiale in condizioni di conservazione tali da impedire la sua  valutazione, o non manipolabile perché soggetto a deterioramento. 
                              Ciò ha portato ad elaborare un  intervento di archiviazione su basi quantitative, per il quale è stato creato  un apposito programma, in formato Access,  finalizzato alla realizzazione di un Inventario di Consistenza. Il database  prodotto corrisponde, dunque, fedelmente al materiale visionato.
                            
Il software prevede la registrazione delle informazioni secondo  parametri pre-impostati, consentendo l’immissione di dati principali, in base  ai quali è possibile effettuare ricerche incrociate, secondo argomenti  standard: ad esempio il numero di commessa o il nome della nave, oppure di  reperire la nuova collocazione del materiale archiviato nei vari magazzini che  

saranno predisposti dalla proprietà.
 
                            
                              Il completamento dell’operazione di riordino ha consentito di  suddividere il materiale in diverse tipologie, quali faldoni per disegni  tecnici su carta ripiegata, in copia o in originale, tubi per disegni  arrotolati, in copia o in originale, registri tecnici,  in originale. Sono stati reperiti, oltre a ciò, fogli sfusi all’interno di  casse, cartelle porta-disegni, materiale librario.
                            Di particolare importanza, inoltre, è il materiale fotografico,  conservato in un fondo indipendente, costituito da circa 2.500 lastre e negativi  e circa 2.500 positivi, per il quale, data la peculiarità e il valore storico,  si auspica una catalogazione secondo gli standard ministeriali, in uso presso  gli archivi multimediali della 
Regione Liguria.
                            
                            
                            
                              
                                Il perché di un riordino 
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                            L’intervento di riordino e inventariazione si propone diversi obiettivi:  a) impedire la dispersione del patrimonio documentario attraverso la creazione  di un archivio permanente; b) raccogliere in un unico archivio i documenti  provenienti da vari depositi, con la creazione di un database di riferimento;  c) valorizzare i documenti conservati attraverso lo studio, la ricerca,  l’attività espositiva. 
                              L’archivio documenta, in modo  continuativo, l’attività di uno dei più importanti cantieri navali italiani,  operante dal 1883 sino ad oggi, nel settore delle costruzioni navali con  particolare riferimento alla costruzione di navi da guerra e sommergibili. 
                              Il programma di recupero è sostenuto, con grande sensibilità culturale,  dalla Direzione Fincantieri, che si è operata per destinare risorse ad un  progetto che, al momento, può considerarsi un unicum nell’ambito della  cantieristica navale. 
                              Il recupero in atto di questi documenti fornisce non solo un’opportunità  di conoscenza della storia della cantieristica, ma anche una nuova chiave di  lettura della storia sociale ed economica della città della Spezia.
                              Con l’avvio del riordino del materiale storico della Fincantieri e la  creazione di un inventario di consistenza, si sono poste le basi per un  efficace programma di conservazione e salvaguardia. I documenti acquisiti,  attraverso l’inserimento nel database, assumono, di fatto, una valenza  ufficiale, che prevede tutela e idonea conservazione. 
                              Per quanto riguarda l’aspetto della tutela, i documenti sono stati  dotati di appropriato sistema di protezione, in quanto alloggiate in magazzino  sottoposto a sorveglianza.
                              E’ importante sottolineare, invece, la necessità di provvedere al  restauro conservativo di alcuni degli oggetti reperiti, perché di particolare  pregio dal punto di vista storico e/o artistico. 
                            
                            
                            
                              
                                Valorizzazione culturale  
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                            Dal riordino del materiale conservato nei diversi depositi del cantiere  del Muggiano sono emersi documenti  di grande valore storico,  che si prestano ad una valida fruizione culturale. 
                            
Tali documenti, per le loro  caratteristiche di unicità rappresentano un importante veicolo di trasmissione  della memoria storica e dell’identità culturale del cantiere e dell’azienda.
                              Si ricordano, in particolare, i disegni relativi al  Piroscafo da Carico “G. Accame”, costruito nel 1899, che al momento  rappresentano il materiale più antico reperito.
                              Di rilevanza storica è anche la  presenza di disegni relativi al sommergibile “Argonauta”, del 1915,  progettato dall’Ing. Laurenti, uno tra i sommergibili più antichi realizzati al  Muggiano. 
                              Dal punto di vista quantitativo  le costruzioni rappresentate con il maggior numero di disegni sono gli Incrociatori  “Zara” (del 1931), “Diaz” (del 1933) e il “Duca degli Abruzzi” (del 1937).
                              Ben documentati sono anche i  sommergibili costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale, della “Classe  Perla”, “Tritone”
 e “Nuova  Perla”.
                              Si segnalano, infine, i disegni  della Motonave Mista P/M “Arborea” , del 1929, tra cui assumono  rilevanza particolare i 

dettagli decorativi degli interni e degli arredi.
 
                            
                              Tra i diversi fondi rinvenuti all’interno dell’Archivio Storico del  Muggiano è importante sottolineare la presenza dell’ Archivio U.T.O. (Ufficio  Tecnico Officine), che raccoglie tutti i documenti comprovanti gli ampliamenti  e le concessioni demaniali intercorse tra lo stabilimento e le varie proprietà  territoriali, databili tra il 1887 e il 1947. Questo materiale, oltre a  documentare l’evoluzione planimetrica del cantiere, apporta informazioni di  notevole interesse storico sul territorio limitrofo e testimonia, attraverso le  firme autografe dei progettisti, la presenza al Muggiano di tecnici di grande  prestigio. 
                              Di particolare rilevanza sono le planimetrie generali firmate dall’Ing.  Mauro Mariano, del 1913, e quelle dell’Ing. Cesare Laurenti del 1915 e 1916,  già distintosi per la progettazione dei sommergibili.
                              Dall’accurata analisi del fondo sono emersi, inoltre, documenti  inattesi, che testimoniano l’opera dell’ingegnere 
Giacomo Mattè Trucco, celebre progettista dello stabilimento 
Fiat Lingotto   di Torino dal 1916 al 1926. Si tratta di planimetrie e disegni progettuali,  relativi alla costruzione di officine e capannoni.
                              
L’attività di Mattè Trucco nello  stabilimento del Muggiano, è databile tra il 1913 e il 1918, anni in cui il  cantiere navale era di proprietà Fiat – San Giorgio. La sua presenza, del tutto  sconosciuta sino ad oggi, offre una nuova chiave di lettura per la storia della  cantieristica navale, testimoniando l’alta qualità 

tecnica raggiunta.
 
                              
                              La trasformazione del cantiere nel corso degli anni, ha determinato,  purtroppo, la distruzione dei locali progettati dal celebre ingegnere,  sostituiti da più moderni padiglioni, rimuovendo ogni testimonianza del suo  intervento. La riscoperta delle planimetrie autografe evidenzia il valore  storico del materiale conservato all’interno dell’Archivio Storico del  Muggiano, confermando la validità del progetto di recupero.
                            Parte di  questo materiale è stato utilizzato, come già detto, per l’allestimento di  mostre ed altre importanti iniziative culturali sulla storia del mare e della  cantieristica navale.